Nel chiostro della Basilica Madonna dei Martiri, una statua raffigurante don Tonino

Molfetta, 9 settembre 2020. È stata collocata nel chiostro della Basilica Madonna dei Martiri in Molfetta una statua raffigurante don Tonino Bello: è un’immagine che rappresenta la quotidianità, in quanto egli è appoggiato con un piede ad un pilastro del chiostro e ha tra le mani il suo ultimo libro: “Maria, donna dei nostri giorni”, scritto in gran parte proprio nel Santuario mariano, a lui tanto caro. Tale opera, realizzata dall’artista Giuseppe Samarelli (l’autore del Crocifisso di Collocazione provvisoria), e donata ai frati minori, è una modalità per ravvivare la memoria della sua fedeltà al Vangelo e della convinta devozione mariana.
Molte volte il Vescovo Tonino si recava al Santuario per gustare il silenzio della contemplazione. Si fermava davanti all’immagine della Vergine e vi rimaneva per lungo tempo, proprio come un figlio obbediente che si mette in ascolto delle lezioni di vita della mamma. La Madonna dei Martiri era il suo faro di luce, perché era certo che lo fosse anche per il popolo molfettese, affidato alla sua amorevole cura di Pastore. Nel 1991, durante l’omelia della festa a lei dedicata, don Tonino esordì con le seguenti parole: «Se nelle tempeste del mare il faro del porto è utile per alcuni, nelle bufere della vita la Vergine dei Martiri è l’indiscusso punto di riferimento per tutti i molfettesi, che si trovino nel mare o che abbiano a che fare con la terra ferma».
All’interno della Chiesa italiana, tanti sono i segni d’affetto e di rispetto nei confronti dell’amato Vescovo, morto in fama di santità. Segni che evidentemente non devono confondersi con atti di culto pubblico, dal momento che la Chiesa sta prudentemente valutando l’esercizio eroico delle sue virtù. Questo è il motivo per cui l’opera, con tutto il suo carattere di ferialità, è stata concepita semplicemente come un prolungamento della presenza di don Tonino nel “suo” Santuario, che nel 1987 volle elevare alla dignità di Basilica pontificia minore. In altre parole, non è un’opera che raffigura un santo, ma certamente un grande uomo della storia, verso cui ognuno guarda con singolare affetto.