La Festa

Sul finire del 1100 giunse a Molfetta l’Icona della Vergine della Tenerezza. L’icona (m.1 x cm.66) è dipinta su legno di cedro e rappresenta la Vergine che regge sul braccio sinistro il Bambino che bacia la Madre, mentre con il braccio destro indica colui che è il Redentore. Al titolo di Vergine della Tenerezza fu sostituito quello di Vergine dei Martiri per onorare i crociati e i pellegrini che riposavano nella Carnaia (luogo di sepoltura). Nel corso dei secoli l’Icona è stata sottoposta a diversi restauri il primo dei quali risale al 1513, voluto dal Vescovo Alessio Celidonio, come dimostrano le due placche d’argento poste agli angoli inferiori dell’Icona.

L’11 Maggio, viene solennemente portata in processione in ricordo del terremoto del 1560, che scosse terribilmente la Città lasciandola illesa da danni. Il popolo da quel giorno fece voto di celebrare ogni anno, alla data suddetta, una Messa. Questa ricorrenza va sotto il nome di “Medonne du Tremelizze” (Madonna del Terremoto). Lo storico Francesco Lombardi, scrive che l’anno successivo a quello del terremoto, nel 1561, ancora una volta Molfetta fu salva per intercessione della Madonna dei Martiri, perché ci fu una forte alluvione. Tra i miracoli individuali più frequentemente concessi dalla Madonna dei Martiri vanno annoverate guarigioni di storpi, ciechi, muti, piagati, di partorienti in pericolo di vita, liberazioni di prigionieri condannati ingiustamente. La devozione verso la Madonna dei Martiri, nel corso dei secoli, è cresciuta a tal punto che, con Bolla Pontificia del 3 giugno 1951, Papa Pio XII dichiara la Madonna dei Martiri compatrona della Città e della diocesi di Molfetta. Per la circostanza l’Icona venne portata nella Cattedrale e dopo un periodo di preparazione spirituale e culturale, il 1 luglio venne solennemente incoronata dal Capitolo vaticano rappresentato dal cardinale Federico Tedeschini. Nel 1957 la Civica Amministrazione fece costruire sulla strada statale n.16 per Bisceglie, un’edicola votiva che ricorda la scossa tellurica del 1560. In questa piccola edicola si può ammirare un dipinto della Madonna con a destra S. Nicola e a sinistra S. Corrado. Nel corso dei secoli è rimasta immutata la devozione verso la Medonne du Tremelizze e per l’occasione l’icona viene portata, nei giorni precedenti l’11 maggio, in una parrocchia della città di Molfetta. È ormai consuetudine che ogni anno le comunità parrocchiali offrano l’olio necessario per l’alimentazione della lampada votiva dinanzi la statua della compatrona. Questa lampada fu disegnata da Caterina Campana-Balducci, fu offerta l’11 maggio 1984 dalla Civica Amministrazione e per la prima volta venne accesa dal Sindaco pro-tempore On. Prof. Enzo De Cosmo: “essa rappresenta la luce della fede, della speranza di un domani migliore e dell’amore fraterno, in contrapposizione alle tenebre del peccato, dell’odio e della violenza, i mali che travagliano e corrodono questa nostra società del benessere”.

Nel 1840 un certo Mauro Oronzo Valente scioglie un voto fatto alla Madonna dei Martiri e commissiona a Giuseppe Verzella, noto scultore napoletano, una statua della Madonna. È probabile, come si racconta, che il Valente abbia commissionato la statua in segno di ringraziamento alla Vergine per lo scampato pericolo dall’epidemia di colera che negli anni 1836-1837 colpì il Regno delle Due Sicilie e che a Molfetta provocò parecchi morti. Nulla però fa ritenere che si tratti di un ex voto per grazia ricevuta, circostanza che, se reale, sarebbe stata chiaramente esplicitata come vuole la tradizione. Il Verzella realizza così, partendo dall’icona, la statua della Madonna a grandezza naturale (m.1,34) con due angeli che sorreggono un manto di stoffa, simbolo della divina regalità della Madre e del Figlio. La statua, il 30 Agosto 1840, fu benedetta in Cattedrale dal Vescovo Giovanni Costantini e portata in processione fino alla chiesa di S. Domenico; lì fu affidata ai frati minori che, insieme al popolo, la condussero in processione solenne fino al Santuario.

La Madonna dei Martiri viene venerata in maniera solenne durante la novena (29 agosto-7 settembre) ad essa dedicata. La Novena viene preceduta dalla celebrazione dei sette sabati solenni in cui vengono evidenziate le sette gioie di Maria: l’Annunciazione, la Natività, l’Adorazione dei Magi, l’Apparizione di Cristo risorto a Maria, l’Ascensione, la Pentecoste e l’Assunzione al cielo. Nei giorni precedenti l’inizio della Novena si svolge la rievocazione storica dell’arrivo della Sacra Icona a Molfetta. Si tratta di un evento che apre in città le porte alla festa patronale. Durante i giorni della Novena vengono celebrate delle giornate dedicate ai Molfettesi sparsi nel mondo (in collaborazione con l’Associazione Molfettesi nel mondo); la Giornata dei marinai (con la partecipazione delle Associazioni marinai della città); la Giornata delle famiglie, giovani e bambini (con un momento di festa nell’atrio dei pellegrini); la Giornata dell’ammalato che vede la presenza dell’Unitalsi cittadina; la giornata dedicata alla vita consacrata. Nei giorni 7-8 Settembre i molfettesi festeggiano la loro patrona; la festa culmina con la tradizionale sagra a mare, iniziata intorno al 1870. Nei primi vespri della festa si procede con la consegna e l’imposizione della Corona alla statua della Madonna. Tutto ciò avviene al termine della celebrazione alla presenza degli armatori delle barche sorteggiate e alla presenza di tantissimi fedeli. Alle ore 15.00, del giorno 8 settembre, la Madonna lascia la Basilica per essere imbarcata su due o tre motopescherecci appositamente addobbati e insieme a numerose barche, si procede alla cosiddetta “sagra a mare” che dura fino alle ore 20.00. Al termine, la statua viene portata processionalmente in Cattedrale e vi rimane fino alla domenica successiva, per poi far rientro al Santuario alla presenza numerosa di un popolo festante. In questa occasione il Vescovo rivolge all’intero popolo un messaggio di fede, di speranza e di pace.