Visita pastorale del fratello Vescovo Mons. Domenico Cornacchia

15 febbraio 2021. Ieri sera ha preso il via la visita pastorale presso la parrocchia e santuario della Madonna dei Martiri. Durante la liturgia di accoglienza, il fratello Vescovo Mons. Domenico Cornacchia ha salutato calorosamente la comunità parrocchiale e la fraternità dei frati Minori. Ha chiesto, poi, di far giungere ai molfettesi nel mondo, citati anche da fra Nicola all’inizio della liturgia, “la nostra vicinanza e la certezza che preghiamo per loro”, con un’attenzione particolare a “coloro che navigano in acque difficili”. Il parroco e rettore fra Nicola Violante ha ricambiato il saluto del vescovo, presentando il territorio parrocchiale e la comunità che, giungendo da tutta la città, frequenta e arricchisce la Basilica. Ha inoltre ricordato i tre pilastri su cui si impernia l’azione evangelizzatrice della parrocchia e del santuario: catechesi, liturgia e carità. Fra Marco Valletta ha raccontato come il tempo della pandemia sia stata un’occasione per i giovani in accoglienza vocazionale, guidati da un maestro carpentiere edile, di rimettere a nuovo, a costo zero, tantissimi spazi da tempo fatiscenti, ma fondamentali per la vita del convento e per l’accoglienza dei fedeli e dei pellegrini. Sono poi intervenuti, per presentare le varie realtà, la ministra dell’Ordine Francescano Secolare, una corista della corale, tre bambini dei percorsi di iniziazione cristiana, un ministro straordinario dell’eucaristia, la responsabile della formazione al sacramento del Battesimo e del Matrimonio, una aderente al gruppo Santa Marta. Il Vescovo ha concluso l’incontro ringraziando per la costante presenza di un frate confessore in Basilica a servizio dell’intera comunità cittadina, ricordando il legame di don Tonino Bello con il santuario e citando il testamento di San Francesco (116-117): “E dopo che il Signore mi donò dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare; ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo. Ed io con poche parole e semplicemente lo feci scrivere, e il signor Papa me lo confermò. E quelli che venivano per ricevere questa vita, davano ai poveri tutte quelle cose che potevano avere; ed erano contenti di una sola tonaca rappezzata dentro e fuori, quelli che volevano, del cingolo e delle brache. E non volevamo avere di più”. Dunque, ha aggiunto per chiudere “Quanto più siamo figli di Maria, tanto più dobbiamo vivere la vocazione di essere fratelli. Come infatti dice anche Giovanni nella sua prima lettera, «chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede»”. Parole che sono apparse come una conferma della direzione da seguire nella missione parrocchiale e santuaristica della Basilica. Questa visita pastorale “in tono minore, più essenziale”, come ha detto mons. Cornacchia, ma comunque ricca di doni e contenuti, si concluderà domenica 21 febbraio con la celebrazione eucaristica delle 11.30 presieduta dallo stesso vescovo.